MAI VISTI E ALTRE STORIE: UN ARCHIVIO PER LE ARTI IRREGOLARI IN PIEMONTE
Una conversazione con Tea Taramino, Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli.

Hotelle apre con gioia le sue stanze a una carovana di visionari guidata da una creatura mite e inesorabile: Tea Taramino. Dal 1982 l’artista, curatrice ed educatrice – operante presso la Divisione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie della Città di Torino – studia, raccoglie, cataloga e sollecita la produzione di manufatti, opere e cimenti creativi da parte di persone con disabilità o differenti forme di disagio.
“La collezione è nata come sviluppo naturale dell’attività espressiva condotta in un atelier per persone con problemi intellettivi o psichici. Sin dagli esordi, ho iniziato a conservare e documentare le produzioni ritenendo datazione e organizzazione degli elaborati indispensabili strumenti di riflessione sul metodo di lavoro e sui progressi dei partecipanti.
Questo procedimento mi ha permesso di osservare una massa considerevole di lavori: segni e configurazioni unici, spiazzanti, talvolta di una bellezza coinvolgente. L’attività del conservare, valorizzare e condividere l’interesse è diventata per me una missione”.
Abitualmente prive di pubblica voce e consistenza sociale, le persone con disagio psichico o intellettivo possono sperimentare, nella pratica artistica, occasioni di espressione, di formazione e di confronto con operatori, altri artisti, studenti e cittadini.

L’arte può attivare processi sociali e culturali inclusivi, atti a contrastare la marginalità, a sollecitare il confronto sul disagio socio- culturale, concorrendo ad assottigliare i confini fra ambiti sociali periferici e non, oltre che fra le arti regolari e le cosiddette irregolari.
“Ho iniziato a esaminare e raccogliere opere provenienti da diverse realtà di Torino e provincia” racconta Tea Taramino “ricevendo anche lasciti da atelier che chiudevano. La collezione è un work in progress di opere che vanno dai primi anni Ottanta a oggi.
Ritmi, parole, forme e colori, schemi replicati con insistenza, sono lì a mostrare non solo l’impasse di vite difficoltose o ai margini, ma per segnalare presenze e identità, modi di controllo della realtà, di contatto con il mondo, la necessità di esprimersi o, perché no, il piacere e la conferma di esistere.
Opere subito dopo dimenticate o affidate, distrutte, gettate o donate oppure, più fortunatamente, custodite dagli autori stessi o dagli operatori dei centri diurni e delle comunità”.
L’intuizione e il lavoro di Tea Taramino sono stati raccolti dall’associazione Arteco che, in collaborazione con l’associazione culturale Passages, cura dal 2015 il progetto Mai Visti e Altre Storie, un vero e proprio archivio che conserva e valorizza l’Arte Irregolare contemporanea in Piemonte.

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